Nutrizione e prevenzione: curarsi è bene mangiare è meglio.

La vita dello studente può essere particolarmente stressante, soprattutto quando si tratta di conciliarla con esperienze lavorative, con una carriera già avviata, oppure con una famiglia. Si è continuamente soggetti a stanchezza, calo delle difese immunitarie e alle varie malattie di stagione. Senza contare gli effetti collaterali di ansia e stress sull’organismo.

Dunque, quando ci si chiede come fare a superare con successo il proprio corso di studi e trarre il massimo dalla propria vita universitaria, studiando bene e in maniera produttiva, la prima risposta è: mantenendosi in salute.

Il primo modo per mantenersi in salute è curarsi a tavola, mangiando bene e utilizzando il cibo come prevenzione. L’alimentazione, infatti, è la prima medicina (o il primo veleno) per il nostro organismo, sia per quanto riguarda il corpo, che la mente.

Di certo saranno più preparati i nostri studenti di cibo come cura e prevenzione, oppure i nostri esperti in nutrizione clinica, oppure gli operatori della salute esperti in alimentazione naturale, solo per citare alcuni dei tanti corsi di master in alimentazione e nutrizione dell’Unicusano di Perugia.

Ogni cura, ma soprattutto ogni prevenzione, può essere reperita in natura negli alimenti che assumiamo ogni giorno, anche quelli più comuni, come le uova, i broccoli o le mandorle (per fare solo alcuni esempi). Ultimamente si è anche sviluppata la categoria dei supercibi, che per quanto sia un nome dato più per marketing che per ricerca, comunque presentano proprietà molto interessanti e vale la pena conoscerli e tenerli bene a mente.

Studio e cibo vanno quindi a braccetto e oggi parleremo proprio di come fare immunonutrizione, cioè a curarsi con il cibo e quali sono le regole auree da seguire a tavola (e non solo), così da mantenersi sempre in salute, al massimo delle proprie energie e delle proprie prestazioni e dicendo addio una volta per tutte fatica, ansia e stati di debolezza.

Tutto parte dal sviluppare la consapevolezza necessaria in merito al fatto che qualsiasi alimento che introduciamo nel nostro corpo entra in contatto e ha un effetto sul nostro sistema immunitario, che in qualche modo si può definire come il garante della nostra salute. Ecco perché il cibo che scegliamo di ingerire è così importante.

Ed è anche bene ricordare sempre che anche il modo in cui combiniamo il cibo è importante. Alcuni elementi, infatti, aiutano ad assorbirne e ad “attivarne” altri (vedi il caso del pepe e della curcuma), come anche alcuni cibi si fanno la lotta tra loro e rendono impossibile l’assorbimento sia di uno, che dell’altro (come nel caso di latte e frutta).

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Le regole per curarsi con il cibo.

  • “Buttare” il cibo spazzatura – Se così viene chiamato, ovviamente c’è un perché. E altrettanto ovviamente quando decidiamo di “buttarlo via”, non significa sprecarlo, bensì evitare di sceglierlo e portarlo sulle proprie tavole. Si tratta di un vero e proprio veleno per il proprio organismo e per il proprio sistema immunitario. E purtroppo è anche il tipo di cibo più utilizzato da chi conduce vite poco regolari, o dai più giovani, come appunto succede nel caso degli studenti.
    Il cibo spazzatura aumenta i problemi di circolazione sanguigna, il rischio di malattie cardiovascolari, infarti, e alla lunga incrementa le possibilità di ammalarsi di cancro. Nell’immediato, non fa che rallentare terribilmente organismo e cervello, dimezzando le proprie prestazioni e funzionalità, la propria capacità di ragionamento, concentrazione e memoria.
    Questo avviene data l’estrema presenza di grassi saturi, zuccheri raffinati, olio di palma e conservanti presenti in questo tipo di cibo, caratterizzato da una produzione di bassissima qualità. Il suo apporto nutritivo è pari a zero, se non addirittura negativo, poiché richiede al corpo energie per espellerlo e depurarsi.
     
  • Pochi grassi e tante verdure – Non preoccupatevi, non sarà la solita sviolinata su quanto le verdure facciano bene (per quanto sia vero e mai compreso abbastanza). Una dieta sana e curativa prevede però la sostituzione di cibi caratterizzati da alto contenuto calorico, grassi e zucchi con alimenti e bevande di origine vegetale. Questo riguarda soprattutto i tanti snack e merende che si fanno durante la giornata, o del cibo da stuzzicare che ci si tiene vicino quando si studia. Sostituirlo con frutta, frutta secca, yoghurt o verdure crude può essere un’ottima abitudine da acquisire.
    I cibi troppo grassi, infatti, producono una risposta immunitaria che dura per circa 6-8 ore dopo il pasto, sottoponendo l’organismo ad un’enorme quantità di stress per risolvere i danni causati da questo genere di alimenti.
    Per quanto non siano velenosi come il cibo spazzatura, comunque consistono in una notevole fonte di stanchezza e rallentamento per il corpo e la mente.
     
  • Prendersi cura della propria parte microbiotica – Spesso si sente questo termine, che però è ancora molto oscuro ai più. La parte microbiotica del nostro organismo è composta da circa 1,5 Kg di microbi e batteri benigni che si trova nel nostro intestino e che, insieme al tessuto immune intestina, si occupa di mantenere sano il sistema immunitario. La così detta flora batterica intestinale, insomma, che se caratterizzata da squilibrio può portare a grandi quantità di ansia e malumore, rendendo difficile gestire i periodi di stress.
    Ingerire alimenti prebiotici e probiotici, ossia che alimentano e favoriscono la formazione di questi batteri e microbi intestinali, è quindi un ottimo modo per aiutare l’organismo e combattere l’ansia, soprattutto sotto esame, quando l’agitazione comincia a montare. Essi, inoltre, aiutano a tenere bassi i livelli di colesterolo.
    La correlazione tra intestino e cervello non è infatti solo comprovata, ma anche ormai nota a molti: il cervello si avvale infatti di questo suo alleato per svolgere al meglio le sue funzioni. E viceversa.
    Largo spazio allo yoghurt e al kefir, quindi, ma anche a formaggi fermentati, crauti, tempeh e pasta madre, fibre vegetali, asparagi, aglio, legumi, avena, tarassaco e noci.
     
  • Imparare a non amare il grasso – I cibi grassi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono i più buoni. Si usano spesso per dare più sapore alle proprie ricette, o a soddisfare il palato durante una buona cena tra amici. Quando abbiamo fame, è a loro che la nostra mente rivolge il suo primo pensiero. Ma la massa grassa è ciò che più di tutto mina le prestazioni cardiache e crea molti problemi a livello circolatorio e del cuore. Ricordiamoci che la massa grassa non riguarda quanto si pesa, bensì è calcolata in rapporto al proprio peso. Una persona che pesa meno di un’altra, anche considerevolmente, può presentare molta più massa grassa. La soluzione quindi non sarà smettere di mangiare e ridurre drasticamente la quantità di cibo assunto durante i pasti, cosa che potrebbe portare ad una pesantissima carenza di energie per affrontare le attività della propria giornata e lo studio. Bensì cambiare la natura dei cibi che si assume, dando precedenza a quelli salutari e poco grassi.come-curarsi-a-tavola-con-il-cibo-e-studiare-bene
  • Omega 3 e Omega 6 al rapporto! – Soprattutto quando si tratta di attività celebrali come lo studio, la carenza di questi due grassi buoni può essere estremamente dannosa e abbassare ancora di più le funzioni celebrali. Essi sono inoltre molto importanti anche per prevenire i disturbi gastrointestinali, la colite e malattie anche molto gravi come il morbo di Crohn, diminuire i livelli di colesterolo nel sangue e favorire l’elasticità di vasi e tessuti.
    Non a caso questi grassi sono detti anche “grassi essenziali”, per meglio sottolineare la loro vitale importanza per il nostro cervello e per il corpo tutto.
    Dunque pesce a volontà sulle proprie tavole, ma anche olive, frutta secca, semi e olio di lino, soia e le alghe, un tempo estremamente molto presenti nella nostra dieta, ad oggi un po’ meno utilizzate, ma comunque reperibili con facilità al supermercato, o presso cucine più asiatiche.
     
  • Vitamine, oligominerali e integratori naturali – Un organismo non può essere regolare e in salute se non assorbe il giusto apporto di sostanze essenziali per svolgere le proprie funzioni e attuare le proprie protezioni. Energia, prevenzione e alta funzionalità sono ciò che queste sostanze garantiscono. Per aiutare l’assunzione del giusto apporto, si può pensare di ricorrere ai così detti integratori naturali, cioè quei particolari cibi che contengono alte concentrazioni di elementi benefici in piccole quantità.
    Parliamo ad esempio della pappa reale, oppure del polline d’api, entrambi grandissimi alleati di ogni studente e dei suoi esami più difficili, come anche dei suoi impegni di lavoro più onerosi. L’alga spirulina anche è famosa per stimolare il sistema immunitario e tenere alte le energie. C’è poi l’aloe vera, che si può assumere nelle insalate oppure liquida, l’olio di lino, la clorofilla, le germe di grano e la papaya. Per un boost di energia a lunga durata, le fave di cacao (e non il cioccolato) risultano un vero must.
     
  • La nuova scoperta: i flavonidi – È da poco che si è scoperta la loro importanza sulle nostre tavole e nel nostro organismo e delle loro grandi capacità per quanto riguarda la salute celebrale e le funzioni mentali. Essi inoltre aiutano a prevenire le malattie neurodegenerative. Si tratta di composti chimici naturali, diffusi soprattutto nelle piante, che si rivelano anche dei grandi antiossidanti. Aiutano a far funzionare bene il fegato e a prevenire le malattie cardio-vascolari.
    Frutti di bosco, mele e tè sono in cima alla lista come anche, attenzione attenzione, il vino rosso, cosa che probabilmente risulterà una bellissima notizia soprattutto per le sere in cui ci si vuole rilassare un po’ e gustarsi un buon bicchiere di vino in compagnia (senza esagerare, o il velenoso alcol farà l’effetto opposto!).

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