Antropologo culturale: chi è, cosa fa e come diventarlo
Sei curioso di scoprire chi è e cosa fa l’antropologo culturale?
Sei nel posto giusto: in questa guida ti parleremo dell’antropologia culturale come disciplina di studio e di come si diventa antropologo, una delle professioni più belle e affascinanti.
L’antropologo culturale è quel professionista che studia l’essere umano nelle sue caratteristiche storiche, culturali, linguistiche, sociali, economiche, geografiche ed etnologiche. Ciò che deriva dai suoi studi trova applicazione negli ambiti più disparati, , evidenziando linee evolutive, strutture sociali, comportamenti, modalità di agire collettivo.
Ma vediamo ora in cosa consiste, nello specifico, il lavoro dell’antropologo culturale e tutto quello che devi sapere su questa figura professionale.
Quello che devi sapere sulla figura dell’antropologo
Chi è l’antropologo culturale e cosa fa? Che cosa studia l’antropologia? A queste (e molte altre domande) risponderemo nei prossimi paragrafi della nostra guida dedicata agli studenti dell’Università Niccolò Cusano di Perugia.
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Prima di iniziare: cos’è l’antropologia
Per antropologia culturale intendiamo uno dei campi dell’antropologia, lo studio olistico dell’umanità. In particolare essa è la disciplina che ha promosso e sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico; essa è anche il ramo dell’antropologia che studia le differenze e le somiglianze culturali tra gruppi di umani.
Antropologo culturale: chi è
Iniziamo la nostra guida dando una definizione di antropologo culturale che, come abbiamo detto, è quella figura professionale che studia l’essere umano nelle sue caratteristiche storiche, culturali, linguistiche, sociali, economiche, geografiche ed etnologiche.
Tra gli oggetti di studio di questo professionista, anche la mediazione e comunicazione interculturale, attività di divulgazione scientifica, progetti socio-sanitari e socio culturali.
L’antropologo si interessa alle relazioni sociali, gli usi e i costumi delle popolazioni, gli schemi di parentela, le ideologie, i sistemi religiosi e le credenze, gli schemi di comportamento, i modi di produzione – consumo – scambio dei beni, le relazioni di potere, i sistemi simbolici e estetici.
Dove lavora
Generalmente l’antropologo culturale opera in contesti come:
- Enti di ricerca pubblici o privati;
- Organizzazioni e centri culturali legate all’ambito sanitario, sociale, giuridico;
- Organizzazioni non governative;
- Musei, centri espositivi e enti che si occupano della valorizzazione del patrimonio culturale;
- Aziende che operano nel settore del marketing, soprattutto per effettuare ricerche di mercato e studiare le caratteristiche dei consumatori.
Competenze chiave
Un antropologo culturale deve essere capace di:
- Costruire e gestire un processo di ricerca, studiando le diverse culture, analizzando fattori, processi e problemi riguardanti il patrimonio culturale e comparando i risultati e gli oggetti di ricerca con precedenti ricerche;
- Gestire progetti di conservazione e sviluppo del patrimonio culturale, studiando le varie caratteristiche culturali (linguistiche, etnologiche, musicali, artistiche…), raccogliendo testimonianze e documentazione e gestendo team e risorse;
- Elaborare progetti di intervento sociale, culturale e sanitario;
- Gestire progetti di marketing e management, con particolare attenzione a tutto ciò che riguarda la profilazione dei clienti.
Abilità
Parlando, invece, delle abilità che dovrebbe possedere un antropologo culturale, queste sono, ad esempio:
- Applicazione di tecniche di ricerca etnografica e relativi strumenti di indagine;
- Elaborare e produrre report e documentazione al riguardo;
- Abilità di progettazione;
- Gestione e coordinamento di un team;
- Capacità di lettura e elaborazione di dati qualitativi e quantitativi;
- Controllo e monitoraggio dei risultati.
Percorso formativo
Per diventare antropologo culturale non esiste un percorso formale richiesto da normativa di settore.
Quello che possiamo dire è che ci sono dei Master in Unicusano che preparano per professioni afferenti a quella dell’antropologo, studiando l’antropologia culturale e il mondo ad essa connesso.
Ad esempio, il nostro Master di I Livello in Mediazione interculturale è un percorso formativo che si propone di fornire competenze professionali e culturali negli ambiti della pedagogia generale e interculturale, della psicologia sociale e dell’educazione, dell’antropologia, della mediazione culturale, della gestione e risoluzione dei conflitti, della diritto giuridico nazionale e internazionale (elementi di base), delle comunicazioni e dei mass media, del giornalismo interculturale e delle media relations in una società complessa, della competenza linguistica.
Per accedere a questo Master c’è bisogno almeno di una laurea triennale. Il Master ha durata annuale pari a 1500 ore di impegno complessivo per il corsista, corrispondenti a 60 cfu. Il corso si svolgerà in modalità e-learning con piattaforma accessibile h.24.
Tra gli insegnamenti del Master:
- Diritto internazionale e del lavoro;
- Etica e deontologia professionale;
- Economia politica;
- Psicologia sociale;
- Psicologia della comunicazione;
- Psicologia interculturale;
- Sociologia;
- Linguistica;
- Antropologia culturale.
Al termine del Master è previsto un esame finale per verificare l’effettivo apprendimento di tutte le nozioni trasmesse nel percorso formativo.
Per iscriverti ai nostri Master e studiare l’antropologia, compila il form o chiama il numero verde 800.98.73.73