(per iscrizioni A.A. 2022/23) 
Corso di laurea magistrale in psicologia a Perugia dell’Università Unicusano
Approfondire abilità e cognizioni assimilate durante il triennio in Scienze e Tecniche Psicologiche per tagliare il traguardo che condurrà molti a esercitare le attraenti professioni di psicoanalista e psicoterapeuta, sia in ambito pubblico sia privato. Questo l’obiettivo che motiva molti studenti umbri a proseguire con il Corso Magistrale di Psicologia a Perugia ideato e organizzato dall’Università Niccolò Cusano.
Un desiderio che Unicusano rende facilmente esaudibile anche per chi ha già trovato un’occupazione, grazie al suo metodo formativo “a distanza” e alla possibilità di rendere compatibili tempi di studio, attività professionali e impegni familiari: le lezioni universitarie del Corso Magistrale in Psicologia a Perugia possono infatti essere seguite online dal proprio computer senza necessità di spostamenti, poiché la presenza in aula è richiesta esclusivamente per sostenere gli esami del biennio.
Un biennio di studi che si presenta così composto: il primo anno poggerà sulle discipline che qualificano la psicologia generale, clinica, giuridica e quelle della psichiatria, mentre il secondo insiste in maniera più mirata sulle teorie, i metodi e le tecniche psicologiche. A conclusione del biennio Magistrale di Psicologia a Perugia i laureati, attrezzati di un bagaglio di competenze valido ed efficace sia dal punto di vista teorico che da quello operativo, potranno così essere ammessi a frequentare la Scuola di Specializzazione post-universitaria che fornisce loro gli strumenti atti a esercitare la libera professione, una volta superato l’Esame di Stato che abilita all’iscrizione all’Albo degli Psicologi. In alternativa i laureati del Corso di Laurea Magistrale a Perugia potranno contare su prospettive occupazionali più immediate in diversi ambienti, fra cui quello dell’orientamento lavorativo, della gestione delle risorse umane o in quello delle agenzie del terzo settore. Possibilità sicuramente da non sottovalutare in un territorio in cui la crescita dell’occupazione recentemente registrata è stata prodotta per ben 2/3 proprio dal comparto economico in cui si producono e forniscono servizi.
